Pietramelara
Museo Civico
Il Museo è stato allestito nel 1993 all’interno dei due piani coperti della Torre simbolo del comune di Pietramelara. La Torre è tutto ciò che resta dell’originario castello distrutto il 12 marzo 1496 dalle truppe aragonesi. Al piano inferiore del Museo, attraverso una scala di legno, si raggiunge un soppalco dove si possono ammirare alcune fedeli riproduzioni in terracotta di monete medievali.
Al piano superiore, è esposta, invece, una serie di strumenti, tra cui chiavi e cerniere, che venivano utilizzati nell’antichità per serrare le porte degli edifici del borgo. Inoltre, stampe affisse ai muri, e didascalie descrittive che accompagnano altri reperti esposti nelle varie teche, raccontano dettagliatamente la difficile ed affascinante storia del borgo.
La visita del museo termina al Belvedere che affaccia sulla vasta piana circostante, chiamata “Piana dei cinque castelli” (Pietramelara, Roccaromana, San Felice, Pietravairano, Riardo). Il panorama offerto dal Belvedere consente di ammirare un suggestivo paesaggio fatto di borghi, castelli, verdi campagne e rigogliosi boschi, quelli del Monte Maggiore.
Il Castello
Il borgo ha origini antichissime, probabilmente sannitiche, ma solo intorno al IX secolo, sotto il dominio dei Longobardi, fu costruito il castello dei Monforte. Furono i Normanni a potenziare l’impianto difensivo del borgo costruendo una cinta muraria circolare composta da ben 12 torri che, tuttavia, non furono all’altezza di salvare il castello dal violento attacco degli aragonesi, avvenuto nel 1496. Affacciandosi dalla Torre, è ancora oggi individuabile l’area a pianta sub poligonale che una volta era occupata dal castello e attualmente è suddivisa in tre zone: la prima, in cui è situata la Torre, di proprietà comunale; la seconda e la terza, maggiormente estese, di proprietà privata. Dopo il crollo, i resti del castello furono coperti da una sorta di orto/giardino pensile che si osserva ancora oggi. Attualmente la Torre ha l’aspetto di un imponente edificio che si erge con un’altezza di 15,40 metri. In origine si articolava in quattro piani: il terraneo era adibito a serbatoio di acqua; l’ingresso, di cui vi è ancora evidente traccia, è al primo piano e vi si accedeva mediante un ponte levatoio posto a circa 7 metri di altezza.
La Torre è a base quadrata e la struttura portante è in calcare a blocchi, regolarmente squadrati, dalla base al primo piano e in tufo per i livelli superiori.
La Torre conservò il suo aspetto fino all’800. Intorno alla metà del secolo scorso, a causa del forte rischio statico, i piani più alti della Torre furono demoliti e oggi ne restano due.
Il Territorio
Pietramelara domina la pianura posta alle pendici settentrionali del Monte Maggiore. La nascita del borgo antico si deve ai principi longobardi Landolfo e Adenolfo, ma nell’area sono stati ritrovati resti di insediamenti ben più antichi. Nel XV secolo l’abitato si è sviluppato nella pianura circostante il borgo dove si sono realizzate imponenti costruzioni: il Palazzo Ducale, il Convento di S. Agostino, oggi sede del Municipio, e la Collegiata di S. Rocco che conserva importanti opere d’arte: una tavola del XVI sec. raffigurante il Cristo con la croce e attribuita a Decio Tramontano; una “Madonna con Bambino” di Nicola Cacciapuoti e, nell’abside, la “Visitazione” di Domenico Antonio Vaccaro. Da segnalare anche la Chiesa dell’Annunziata, oggi monumento nazionale, e la chiesa di Santa Maria della Carità che custodisce una Pietà scolpita da Arcangelo Testa (1853) e delle preziose tele del ‘700: un “San Benedetto” firmato Paolo De Matteis e una “Madonna con Bambino” attribuita al Solimena. Oltrepassando la grande porta di accesso al borgo, Porta della Madonna della Libera, ci si può incamminare su stradine strette e caratteristici vicoletti. Inoltre, non mancano i siti archeologici tra cui le Mura Ciclopiche del IV secolo a.C. e le Grotte di Seiano, le terme appartenute all’imperatore Seiano in epoca romana. Tra i piatti della tradizione locale ricordiamo: le pettole, cucinate con i fagioli, la tipica “carne salsicciara”, il peperone fritto e i saporiti gnocchi al tegamino col sugo.
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Informazioni utili
Giorni di apertura: su prenotazione
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Prenotazione: Cell. 328 7134152 / 339 1471519 / 327 3298328
Sede: Via Recinto, 21 – Pietramelara (Ce)
Come arrivare
Da Nord: A1 Milano-Napoli, uscita Caianello. Proseguire per Via Casilina direzione Capua. Dopo 14 km, bivio in direzione Riardo-Pietramelara.
Da Sud: A14, proseguire per A16/E842 in direzione di Strada Statale Telesina. Uscita Vairano in direzione Capua. Prendere bivio per Riardo-Pietramelara.